27.09.2012, 16:19
Disciogli e spezza omai l’amato e caro
nodo di questa afflitta e miser’alma,
acerba Morte, e la terrena salma
del mortal vel ti serba, ché più amaro
di te m’è qui il tardar: ch’io scorgo or chiaro
del mondo i lacci e di mia fé la palma,
e la corona più felice e alma
spero da lui, da cui morire imparo.
A i prieghi ognor di mia salute accesi
e a le soavissime parole
conosco, Re del ciel, che tu mi chiami.
Eccoti l’alma e ‘l core, e s’io t’offesi
il tuo sangue mi lave, or me ne duole:
fa’ ch’io sia teco, e sempre goda e ami
nodo di questa afflitta e miser’alma,
acerba Morte, e la terrena salma
del mortal vel ti serba, ché più amaro
di te m’è qui il tardar: ch’io scorgo or chiaro
del mondo i lacci e di mia fé la palma,
e la corona più felice e alma
spero da lui, da cui morire imparo.
A i prieghi ognor di mia salute accesi
e a le soavissime parole
conosco, Re del ciel, che tu mi chiami.
Eccoti l’alma e ‘l core, e s’io t’offesi
il tuo sangue mi lave, or me ne duole:
fa’ ch’io sia teco, e sempre goda e ami