27.09.2012, 15:51
Or pompa e ostro, e or fontana ed elce
cercando, a vespro addutta ho la mia luce
senza alcun pro, pur come loglio o felce
sventurata, che frutto non produce.
E bene il cor, del vaneggiar mio duce,
vie più sfavilla che percossa selce,
sì torbido lo spirto riconduce
a chi sì puro in guardia e chiaro dielce,
misero; e degno è ben ch’ei frema e arda,
poi che ‘n sua preziosa e nobil merce
non ben guidata, danno e duol raccoglie.
Né per Borea giamai di queste querce,
come tremo io, tremar l’orride foglie:
sì temo ch’ogni amenda omai sia tarda
cercando, a vespro addutta ho la mia luce
senza alcun pro, pur come loglio o felce
sventurata, che frutto non produce.
E bene il cor, del vaneggiar mio duce,
vie più sfavilla che percossa selce,
sì torbido lo spirto riconduce
a chi sì puro in guardia e chiaro dielce,
misero; e degno è ben ch’ei frema e arda,
poi che ‘n sua preziosa e nobil merce
non ben guidata, danno e duol raccoglie.
Né per Borea giamai di queste querce,
come tremo io, tremar l’orride foglie:
sì temo ch’ogni amenda omai sia tarda