Sonett-Forum

Normale Version: 265 Aspro core et selvaggio, et cruda voglia
Du siehst gerade eine vereinfachte Darstellung unserer Inhalte. Normale Ansicht mit richtiger Formatierung.
265

Aspro core et selvaggio, et cruda voglia
in dolce, humile, angelica figura,
se l'impreso rigor gran tempo dura,
avran di me poco honorata spoglia;
ché quando nasce et mor fior, herba et foglia,
quando è 'l dí chiaro, et quando è notte oscura,
piango ad ognor: ben ò di mia ventura,
di madonna et d'Amore onde mi doglia.
Vivo sol di speranza, rimembrando
che poco humor già per continua prova
consumar vidi marmi et pietre salde.
Non è sí duro cor che, lagrimando,
pregando, amando, talor non si smova,
né sí freddo voler, che non si scalde.