27.09.2012, 15:53
Correggio, che per pro mai né per danno
discordar da te stesso non consenti,
contra il costume de le inique genti,
che le fortune adverse amar non sanno;
mentre quel ch’i’ seguìa fuggir m’affanno,
e fuggol, ma con passi corti e lenti,
le due latine luci chiare ardenti,
Alessandro e Ranuccio tuoi, che fanno?
é vero che ‘l cielo orni e privilegi
tuo dolce marmo sì, che Smirna e Samo
perde e Corinto, e i lor maestri egregi?
Per questa e per quei due, di quel ch’io bramo
obliar mi sovien; per tai suo pregi
Roma, che sì mi nocque, onoro e amo.
discordar da te stesso non consenti,
contra il costume de le inique genti,
che le fortune adverse amar non sanno;
mentre quel ch’i’ seguìa fuggir m’affanno,
e fuggol, ma con passi corti e lenti,
le due latine luci chiare ardenti,
Alessandro e Ranuccio tuoi, che fanno?
é vero che ‘l cielo orni e privilegi
tuo dolce marmo sì, che Smirna e Samo
perde e Corinto, e i lor maestri egregi?
Per questa e per quei due, di quel ch’io bramo
obliar mi sovien; per tai suo pregi
Roma, che sì mi nocque, onoro e amo.