24.09.2012, 15:41
Dolci son le quadrella ond’Amor punge,
dolce braccio le aventa, e dolce e pieno
di piacer, di salute è ‘l suo veneno,
e dolce il giogo ond’ei lega e congiunge.
Quant’io, donna, da lui vissi non lunge,
quanto portai suo dolce foco in seno,
tanto fu ‘l viver mio lieto e sereno;
e fia, finché la vita al suo fin giunge.
Come doglia fin qui fu meco e pianto,
se non quando diletto Amor mi porse,
e sol fu dolce amando il viver mio,
così fia sempre: e loda aronne e vanto,
che scriverassi al mio sepolcro forse:
Questi servo d’Amor visse e morìo
dolce braccio le aventa, e dolce e pieno
di piacer, di salute è ‘l suo veneno,
e dolce il giogo ond’ei lega e congiunge.
Quant’io, donna, da lui vissi non lunge,
quanto portai suo dolce foco in seno,
tanto fu ‘l viver mio lieto e sereno;
e fia, finché la vita al suo fin giunge.
Come doglia fin qui fu meco e pianto,
se non quando diletto Amor mi porse,
e sol fu dolce amando il viver mio,
così fia sempre: e loda aronne e vanto,
che scriverassi al mio sepolcro forse:
Questi servo d’Amor visse e morìo