22.12.2008, 18:14
SONETTO
IN MORTE DI UGO FOSCOLO
Pianse Tua patria, o splendidissim'alma,
Il dì che 'l Tuo partir de lei le spiacque;
E pianse poscia, e invidiò la palma,
Che italica, e non sua, tanto Ti piacque.
Ed or più piange, e batte palma a palma,
E nullo accento di dolor si tacque,
Gridando: Ahi che m'è tolta anche la salma,
Che già famosa in terre stranie, e giacque!
Deh! per quei, che Tu avesti, incliti fregi
D'ingegno e di virtù, che fur di tempre
Che intellette saran sol dagli egregi,
Se non vuoi che Tua patria si consigli
Col dolor del suo danno, e pianga sempre,
Fa che nasca per lei chi Ti somigli.
IN MORTE DI UGO FOSCOLO
Pianse Tua patria, o splendidissim'alma,
Il dì che 'l Tuo partir de lei le spiacque;
E pianse poscia, e invidiò la palma,
Che italica, e non sua, tanto Ti piacque.
Ed or più piange, e batte palma a palma,
E nullo accento di dolor si tacque,
Gridando: Ahi che m'è tolta anche la salma,
Che già famosa in terre stranie, e giacque!
Deh! per quei, che Tu avesti, incliti fregi
D'ingegno e di virtù, che fur di tempre
Che intellette saran sol dagli egregi,
Se non vuoi che Tua patria si consigli
Col dolor del suo danno, e pianga sempre,
Fa che nasca per lei chi Ti somigli.