Themabewertung:
  • 0 Bewertung(en) - 0 im Durchschnitt
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
SONETTI (4)
#1
SONETTI
uge dilecte mi etc.

I
Fuggi diletto mio di qua lontano
E cerca aura miglior che si console;
Perocché questa terra è un oceano
Di colpe, e lorda è la mortale prole.
Deh! fuggi presto per l' etereo vano.
Sotto i pie rotear vedrai lo sole,
Né colassù sarà ascoltato invano
Il suon celeste delle tue parole.
Ma deh! non ci lasciar soli, che forte
La lusinga del mondo ingannatrice
Ci porterà l'eterna ombra di morte.
Deh! fa la melodia della tua voce
Risentir a noi gente peccatrice:
Resta, e per te trionferà la Croce.
indice

II
Una est Columba mia etc, (Cant. 6. v. 8)

Una è la mia colomba, una; ed alberga
In campo aperto ove non è squallore,
E ove avvien che la pura aura la asperga;
E il sole le innocenti ale le indore.
Deh! nessuno augeletto il volo verga
Dal di lei canto che langue d'amore,
Che chi a quel canto suo volge le terga
In un momento illanguidisce e muore,
Le si vadano intorno radunando
Tutti i dipinti albergator dell'aria
Baciandosi d'amore, e sussurando.
Senza timor le stiano sempre insieme
Perché la colombella solitària
Dell'artiglio del nibbio unqua non teme.
indice

III
Veni de libano, sponsa mea.

Fra già l'ora in cui stellatto è l'etere
E il primo sonno i sensi miei delibano
Quando voce sentii che al suon di cetere
Vieni Donna, dicea, vieni dal Libano
. Vieni il ciel tutto quanto udii ripetere
In suon che i versi miei non fia che scribano,
E le strade s'empian tutte dell'etere,
Di viva luce e d'odoroso olibano.
Quando apparve improvviso un sol fra gli angeli,
E spingo i bracci in alto, e disintricoli,
Che amor delle bellezze eterne tangeli.
Ahi! perché sparve e perché questi labili
Sensi invece di star infra i celicoli
Son qui tra il vizio, e la virtude instabili?
indice

IV

Mentre vanno con altri a competere
Cantor bagiardi e fiori ascrei delibano.
Io vo ispirarmi infra l'eteree cetere,
Ispirarmi fra i cedri alti del Libano.
Quei che Dante godea carmi ripetere
Fia che il gralo stil da me si scribano,
E saliranno al Creator dell'etere
Fragranti al par di vaporoso olibano.
Sempre i miei versi parleranno d'Angeli,
E degli uomini guasti io disintricoli,
Che fuor che la melode altro non tangeli
E così fia che i miei pensieri labili
Spesso ergendosi caldi infra i cilicoli
Non sien tra i vizio e la virtude instabili.
Zitieren


Gehe zu:


Benutzer, die gerade dieses Thema anschauen: 1 Gast/Gäste
Forenfarbe auswählen: