06.04.2007, 07:32
Dovunque eo vo o vegno o volgo o giro,
a voi son, donna mia, tuttor davanti,
e s'eo co·gli occhi altrove guardo o miro,
lo cor non v'è, poi ch'io faccio i sembianti.
E spesse volte sì forte sospiro
che par che 'l cor dal corpo mi si schianti:
alor piango e lamento, e non m'adiro,
ma li mei occhi bagno tutti quanti;
e dolzemente faccio mio cordoglio,
tuttor, mia donna, a voi merzé chiamando
umilemente più quant'eo più doglio.
Durar non posso più disiderando;
non aggio di voi quello ch'aver soglio:
morrò per voi piangendo e sospirando.
a voi son, donna mia, tuttor davanti,
e s'eo co·gli occhi altrove guardo o miro,
lo cor non v'è, poi ch'io faccio i sembianti.
E spesse volte sì forte sospiro
che par che 'l cor dal corpo mi si schianti:
alor piango e lamento, e non m'adiro,
ma li mei occhi bagno tutti quanti;
e dolzemente faccio mio cordoglio,
tuttor, mia donna, a voi merzé chiamando
umilemente più quant'eo più doglio.
Durar non posso più disiderando;
non aggio di voi quello ch'aver soglio:
morrò per voi piangendo e sospirando.