Sonett-Forum

Normale Version: Sonetto 011 - MEntre scaldò ’l mio Sol nostro emispero,
Du siehst gerade eine vereinfachte Darstellung unserer Inhalte. Normale Ansicht mit richtiger Formatierung.
MEntre scaldò ’l mio Sol nostro emispero,
Qual occhio da soverchia luce offeso,
E qual da cieca invidia tinto e preso,
Non scorser del gran lume il raggio intero.

Or c’ ha lasciato il mondo freddo e nero,
Di bella voglia ogn’ alto spirto acceso
L’ adora, e molti han con lor danno inteso,
Che ’l proprio error non li scoperse il vero

Valor, a cui la Morte fama aggiunge;
E se ’l tempo vorace i nomi asconde,
Sua gloria a questa legge non si strinse.

L’ opre chiare d’ altrui non ben seconde
Seguon le sue tant’ alto, e sì da lunge
Lo scorge quei, che più l’ ardir sospinse.