Sonett-Forum

Normale Version: Tosto che dal suo albergo il dì vien fore,
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Tosto che dal suo albergo il dì vien fore,
solinga ove ‘l bel rio s’accoglie e stagna
quella vostra e d’Amor dolce compagna
torna a sfogar il suo acerbo dolore;

e come insegna a’ suoi seguaci Amore,
con sì caldi sospir di voi si lagna,
e del ciel, che da lei vi discompagna,
che di nova pietà m’ingombra il core.

Misera, dice, il fil de’ tuoi pensieri
soavi è tronco, e nel tranquillo seno
de le tue paci è ria tempesta e guerra;

ch’in un momento i miei ben non interi,
partendo, il mio signore ha sparti a terra,
e ‘l ciel m’è fosco, quanto mai sereno