Sonett-Forum

Normale Version: Se ben pungendo ognior vipere ardenti
Du siehst gerade eine vereinfachte Darstellung unserer Inhalte. Normale Ansicht mit richtiger Formatierung.
Se ben pungendo ognior vipere ardenti
e venenose serpi al cor mi stanno,
e scopro de’ bei lumi il chiaro inganno
con questi miei, a la sua luce intenti,

non fia però giamai ch’io mi sgomenti
di soffrir questo incarco e questo affanno,
ch’è soave il martir, utile il danno,
gli occhi fian sempre di languir contenti.

Lasso, ché di tal laccio Amor mi strinse
ch’a snodarlo convien che si discioglia
lo stame, con cui ‘l ciel quest’alma avvinse:

e benché un timor rio sempre m’indoglia,
un timor che la speme un tempo vinse,
conven ch’io segua l’ostinata voglia