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Normale Version: S’egli averrà, che quel ch’io scrivo o detto
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S’egli averrà, che quel ch’io scrivo o detto
con tanto studio, e già scritto il distorno
assai sovente, e come io so l’adorno
pensoso in mio selvaggio ermo ricetto,

da le genti talor cantato o letto,
dopo la morte mia viva alcun giorno,
bene udirà del nostro mar l’un corno
e l’altro, Rota, il gentil vostro affetto,

che ‘l suo proprio tesoro in altri apprezza,
e quel che tutto a voi solo conviene
per onorarne me, divide e spezza.

Mio dever già gran tempo a le tirrene
onde mi chiama; e or di voi vaghezza
mi sprona: ahi, posi omai chi mi ritiene!