27.09.2012, 15:52
Doglia, che vaga donna al cor n’apporte
piagandol co’ begli occhi, amare strida
e lungo pianto, e non di Creta e d’Ida
dittamo, signor mio, vien che conforte.
Fuggite Amor: quegli è ver’ lui più forte
che men s’arrischia ov’egli a guerra sfida;
colà ‘ve dolce parli, o dolce rida
bella donna, ivi presso è pianto e morte.
Però che gli occhi alletta e ‘l cor recide
donna gentil che dolce sguardo mova:
ahi venen novo, che piacendo ancide!
Nulla in sue carte uom saggio antica o nova
medicina have, che d’Amor n’affide:
ver’ cui sol lontananza e oblio giova.
piagandol co’ begli occhi, amare strida
e lungo pianto, e non di Creta e d’Ida
dittamo, signor mio, vien che conforte.
Fuggite Amor: quegli è ver’ lui più forte
che men s’arrischia ov’egli a guerra sfida;
colà ‘ve dolce parli, o dolce rida
bella donna, ivi presso è pianto e morte.
Però che gli occhi alletta e ‘l cor recide
donna gentil che dolce sguardo mova:
ahi venen novo, che piacendo ancide!
Nulla in sue carte uom saggio antica o nova
medicina have, che d’Amor n’affide:
ver’ cui sol lontananza e oblio giova.