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Normale Version: Sì lieta avess’io l’alma, e d’ogni parte
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Sì lieta avess’io l’alma, e d’ogni parte
il cor, Marmitta mio, tranquillo e piano,
come l’aspra sua doglia al corpo insano,
poi ch’Adria m’ebbe, è men noiosa in parte.

5 Lasso, questa di noi terrena parte
fia dal tempo distrutta a mano a mano,
e i cari nomi poco indi lontano
(il mio col vulgo, e ‘l tuo scelto e ‘n disparte),

pur come foglia che col vento sale
cader vedransi. O fosca, o senza luce
vista mortal, cui sì del mondo cale,

come non t’ergi al ciel, che sol produce
eterni frutti? Ahi vile augel su l’ale
pronto, ch’a terra pur si riconduce!