Sonett-Forum

Normale Version: Vivo mio scoglio e selce alpestra e dura,
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Vivo mio scoglio e selce alpestra e dura,
le cui chiare faville il cor m’hanno arso;
freddo marmo d’amor, di pietà scarso,
vago quanto più pò formar natura;

aspra Colonna, il cui bel sasso indura
l’onda del pianto da questi occhi sparso:
ove repente ora è fuggito e sparso
tuo lume altero? e chi me ‘l toglie e fura?

O verdi poggi, o selve ombrose e folte,
le vaghe luci de’ begli occhi rei,
che ‘l duol soave fanno e ‘l pianger lieto,

a voi concesse, lasso, a me son tolte;
e puro fele or pasce i pensier miei,
e ‘l cor doglioso in nulla parte ho queto.