22.12.2008, 18:15
SONETTO
IN LODE D'UN FABBRICATORE D'ORGANI
Te appena Urania vide allorché, pria
Del lavor, protendevi a lei l'amplesso,
Dai raggi immensi, ov'ella ha trono, uscia
A traverso del puro ampio convesso.
Gareggiavan di luce e d'armonia
Le stelle, al noto della Diva incesso,
E il più sublime armonizzar, che udia,
Nella molle accoglieva anima impresso.
Indi a te scesa la sovrana Dea
Col bacio ambrosio all'alma ti scolpio
L'archetipa degli astri eterna idea:
E tu il grave formasti organo, e ascende
Tale il concento maestoso a Dio,
Che ogn'astro ascolta e l'armonia sospende.
IN LODE D'UN FABBRICATORE D'ORGANI
Te appena Urania vide allorché, pria
Del lavor, protendevi a lei l'amplesso,
Dai raggi immensi, ov'ella ha trono, uscia
A traverso del puro ampio convesso.
Gareggiavan di luce e d'armonia
Le stelle, al noto della Diva incesso,
E il più sublime armonizzar, che udia,
Nella molle accoglieva anima impresso.
Indi a te scesa la sovrana Dea
Col bacio ambrosio all'alma ti scolpio
L'archetipa degli astri eterna idea:
E tu il grave formasti organo, e ascende
Tale il concento maestoso a Dio,
Che ogn'astro ascolta e l'armonia sospende.