Sonett-Forum

Normale Version: Quel capriol che con invidia e sdegno
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Quel capriol che con invidia e sdegno
de mille amanti a colei tanto piacque,
che con somma beltà per aver nacque
di tutti i gentil cori al mondo regno,

turbar la fronte, e trar, pietoso segno,
dal petto li sospir, dagli occhi l'acque
alla mia donna, poi che morto giacque,
e d'onesto sepolcro è stato degno.

Che sperar, bene amando, or non si deve,
poi che animal senza ragion si vede
tanto premiar di servitù sì lieve?

Né lungi è ormai, se de' venir, mercede:
ché, quando s'incomincia a scior la neve,
ch'appresso il fin sia il verno è chiara fede.