04.04.2007, 11:45
E XIX
Nel tempo, lasso, de la notte, quando
prendon riposo i miseri mortali
de la fatiche loro, e gli animali
similemente tutti riposando,
io misero mi sento lacrimando
con piu pensieri e raddoppiarsi i mali,
e duolme piu che son meco immortali,
sempre piu lieta vita piu sperando.
E pur cosi da l’uno a l’altro sole,
credendomi fornir l’aspro viaggio,
sen fugge il tempo, ed io corro a la morte.
Quanti dolci anni, lasso, perduto aggio,
quanto desio per infelice sorte!
E questo e ‘l rimembrar che piu mi dole.
Nel tempo, lasso, de la notte, quando
prendon riposo i miseri mortali
de la fatiche loro, e gli animali
similemente tutti riposando,
io misero mi sento lacrimando
con piu pensieri e raddoppiarsi i mali,
e duolme piu che son meco immortali,
sempre piu lieta vita piu sperando.
E pur cosi da l’uno a l’altro sole,
credendomi fornir l’aspro viaggio,
sen fugge il tempo, ed io corro a la morte.
Quanti dolci anni, lasso, perduto aggio,
quanto desio per infelice sorte!
E questo e ‘l rimembrar che piu mi dole.